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Perché fidarsi dei vaccini!

Recentemente, navigando in rete, ho notato una certa diffidenza nei confronti dei vaccini. Una crescente parte della popolazione tende a non vaccinarsi per paura delle conseguenze e, addirittura, non fa vaccinare i propri figli. Sono ovviamente scelte fatte a fin di bene, ma la mancanza di conoscenza, in questo caso, porta a correre rischi, soprattutto per i bambini, che potrebbero essere evitati.

Che cosa è il vaccino?

Il vaccino è un farmaco che contiene una piccola quantità di germi (virus o batteri) morti o comunque resi inattivi, che provocano nel nostro corpo la reazione immunitaria, ovvero la produzione di anticorpi specifici capaci di inattivare quel tipo di germe. E come se con il vaccino stessimo insegnando al sistema immunitario di nostro figlio, attraverso un meccanismo naturale, da cosa occorre difendersi. Se in futuro saremo contagiati da quella malattia il nostro corpo potrà reagire prontamente ed evitare una grave infezione.

La vaccinazione rappresenta l’applicazione meglio conosciuta e di maggior successo delle conoscenze immunologiche nel settore della tutela della salute dell’uomo. Il termine vaccino deriva dal vaiolo vaccino, malattia del bestiame causata dal virus vaioloso bovino. Si deve a Edward Jenner l’inizio della pratica della vaccinazione antivaiolosa umana risalente a circa 200 anni or sono. Essa rappresenta il primo tentativo scientifico di prevenzione di una malattia infettiva. (Roit, 2000)

Come ogni farmaco, anche i vaccini hanno controindicazioni e possono avere effetti collaterali. I benefici dovuti alla capacità di vincere l’infezione sono però di gran lunga (milioni di volte) superiori alle possibili conseguenze negative.

I vaccini funzionano?

Ma i vaccini riescono veramente a darci l’immunità? Prendiamo, ad esempio, il morbillo; una malattia infettiva diffusa in tutto il mondo e che è la causa di una delle più frequenti febbri eruttive che colpisce i bambini verso la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Sembra incredibile, ma nel mondo si stima che il morbillo uccida circa 400 bambini al giorno (dati UNICEF). In Italia, all’aumentare della copertura vaccinale, entro i due anni di età, corrisponde una diminuzione del numero dei casi di morbillo. (SITI, 2015)

Un altro esempio è la varicella, una malattia infettiva altamente contagiosa provocata dal virus Varicella zoster, appartenente al gruppo degli Herpes virus. Insieme al morbillo, pertosse, parotite e rosolia è annoverata tra le malattie più contagiose dell’infanzia, colpisce i bambini tra i 5 e 10 anni. Il virus non viene completamente eliminato dall’organismo ma rimane latente nei gangli delle radici nervose spinali.

Nel 10-20% dei casi il virus si risveglia a distanza di anni, dando luogo all’herpes zoster, noto come fuoco di Sant’Antonio. Sono disponibili i dati epidemiologici sui casi di varicella in Italia dal 1996 al 2006: l’andamento mostra una serie di oscillazioni all’interno di un trend fondamentalmente di crescita fino a metà degli anni Novanta. Il numero massimo di casi notificati in un anno è di oltre 126 mila, riportati nel 2004. Dopo questo picco, si è registrata una diminuzione dei casi, soprattutto dopo il 2005, quando alcune regioni italiane, in particolare Sicilia e Veneto, hanno introdotto la vaccinazione universale a tutti i nuovi nati. (SITI, 2015)

Anche per quanto riguarda la rosolia si è osservato che con l’aumentare della copertura vaccinale entro i due anni di età corrisponde una diminuzione dei casi. In particolare con la campagna nazionale di eliminazione del Morbillo Parotite e Rosolia con vaccino MPR si è avuta un drastica diminuzione del numero dei casi. (SITI, 2015)

Quindi i vaccini funzionano e le vaccinazioni sono raccomandate per proteggerci da malattie infettive che possono avere anche conseguenze gravi.

E i rischi?

Ogni vaccino, prima di essere approvato viene sottoposto ad una lunga sperimentazione per valutarne la tollerabilità e sicurezza oltre che la capacità di indurre una risposta immunitaria efficace e duratura, sia somministrato singolarmente che in associazione con altri vaccini.

I vaccini attualmente disponibili hanno superato rigorosi test di sicurezza prima di essere approvati per l’uso e per tanto bisognerebbe evitare la “demonizzazione” a priori, ma sensibilizzare la popolazione fornendo le informazioni necessarie per vivere il momento della vaccinazione con serenità e coscienza.

BIBLIOGRAFIA
  • (SITI, 2015) vaccinarsi.org. [Consultato il 09 luglio 2015]
  • (Roitt, 2000) Roitt, Ivann, Immunologia, Zanichelli, 2000.

 

A cura di Francesco Ruopolo. Revisionato da Gherardo Infunti.

Il post Perché fidarsi dei vaccini! è apparso su Biochronicles.


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